Allarme spiagge: divieto di balneazione in 8 località, attenzione prima di tuffarti!

Siamo quasi giunti alla stagione preferita dalla maggior parte delle persone, quella in cui si pensa solamente al mare, al sole e al rilassarsi. Purtroppo però, secondo alcuni studi molto recenti alcune zone hanno riportato una grande presenza di contaminazioni batteriche, che hanno obbliato le autorità a imporre il divieto di balneazione. Ecco dunque tutto quello che dovete sapere e quali sono le zone interessate.

Le cause del divieto

Ovviamente queste restrizioni non sono casuali, ma sono derivanti da un vero e proprio controllo molto approfondite che interessa la qualità delle nostre acque. Per questo motivo il Ministero della Salute ha effettuato dei monitoraggi per verificare la presenza di batteri molto pericolosi, come ad esempio gli enterococchi intestinali. Si tratta di microrganismi che possono causare gravi infezioni e problemi di salute.

Immagine selezionata

Oltre a quella che è la contaminazione batterica, ci sono molti altri fattori che contribuiscono a quella che è la scarsa qualità dell’acqua. Alcuni esempio possono essere gli scarichi industriali, i rifiuti urbani e la mancata depurazione delle acque reflue. In alcune zone, uno dei problemi maggiori è la grande presenza di plastica e altri materiali molto inquinanti.

Ma non solo le acque marine, perché secondo gli ultimi studi, anche le foci dei fiumi e le zone portuali sono soggette ad un’alta probabilità di contaminazione. Il motivo è legato all’accumulo incontrollato di sostanze nocive, che porta ad un netto aumento del rischio di esporsi a malattie a chiunque decida di avere un qualsiasi contatto con le acque.

Le località interessate

Dopo avervi spiegato le motivazioni, riteniamo molto importante sottolineare quelle che sono le zone interessate. Le restrizioni dichiarano come le zone che leggerete in seguito, non sono temporaneamente idonee alla balneazione. Tra i luoghi segnali troviamo Rapallo e Sanremo in Liguria, dove c’è un alta percentuale di scarichi non trattati, abbiamo poi Castelvolturno in Campania, dove ci sono svariate fonti inquinanti sulle coste.

Immagine selezionata

Ovviamente non sono finite qui, abbiamo anche le spiagge di Calabria ed Emilia-Romagna, sottolineando i luoghi come Praia a Mare e Rimini. Si tratta di zone dove sono state analizzate delle alte concentrazioni di batteri fecali, derivanti da fiumi e corsi di acqua. Abbiamo poi Pozzuoli in Campania, luogo in cui ci sono molte sostante nocive di origini industriali.

Infine, abbiamo uno dei luoghi maggiormente visitati, parliamo della Sardegna e di cinque sue spiagge che fanno parte della zona di Arzachena. Queste, sono state temporaneamente chiuse alla balneazione a causa di contaminazioni batteriche. Nonostante siano divieti applicati in tratti specifici, è bene verificare molto attentamente gli aggiornamenti ufficiali, prima di scegliere le proprie destinazioni.

Come proteggersi e scegliere i luoghi migliori

Per evitare dei rischi di salute, è molto importante informarsi con attenzione prima di recarsi in spiaggia. Il Ministero della Salute mette a disposizione un portale online che rende possibile verificare la qualità delle acque. Non dovrete fare altro che inserire il nome del comune interessato e otterrete i dati aggiornati.

Immagine selezionata

Un altro consiglio molto utile che possiamo darvi è quello di prestare molta attenzione alla segnaletica presente che trovate sulle spiagge. In molte zone, si possono trovare dei cartelli informativi che indicano le zone interdette al balneazione. Nonostante questo, la disinformazione continua ad essere un problema abbastanza importante, che porta anche ad un non rispetto delle comunicazioni.

Oltre a evitare le zone segnalate, è molto importante scegliere delle spiagge con acque classificate come “eccellenti”. Ci sono regioni come la Sardegna, la Puglia, e il Friuli Venezia Giulia hanno delle zone balneari particolarmente pulite e completamente prive di contaminazioni molto significative, e quindi sicure per qualsiasi attività acquatica e balneare.

Un mare più sicuro

Il divieto di balneazione non deve obbligatoriamente essere visto come un ostacolo importante, ma come una misura di tutela della salute pubblica. Grazie ai controlli periodici, è infatti possibile identificare quelle che sono le zone maggiormente a rischio e adeguare dei provvedimenti, così da migliorare la qualità delle acque e poter avere una salute più sicura.

Immagine selezionata

Un fattore molto importante che può fare la differenza è la collaborazione tra cittadini e istituzioni, poiché garantisce un mare molto più sicuro e pulito. Evitare di gettare dei rifiuti inquinanti, rispettare le normative e segnalare le problematiche direttamente alle autorità competenti, sono tutte azioni tanto importanti quanto necessarie per preservare la salute e l’ecosistema.

Infine, ci teniamo a sottolineare che scegliere con attenzione la destinazione balneare vi può permettere di godere di un’estate molto più sicura e senza rischi. Per questo motivo è necessario rimanere sempre informati prima di andare in vacanza, così da poter vivere in maniera più responsabile e consapevole il mare e le zone costiere.

Lascia un commento