
Il riconoscimento della pensione di invalidità totale è un diritto fondamentale per quei cittadini che, a causa di condizioni di salute gravi, si trovano nell’impossibilità di svolgere un’attività lavorativa. tuttavia, l’iter per vedere riconosciuto tale diritto può essere talvolta difficoltoso, come nel caso di un cittadino italiano che ha dovuto lottare per ottenere la pensione di invalidità nonostante le sue tre malattie certificate.
Il caso di un cittadino con tre patologie invalidanti
Il cittadino del caso in questione presentava non una, bensì tre gravi patologie che compromettevano in maniera significativa la sua qualità di vita e la capacità lavorativa. Nonostante la documentazione medica dettagliata in suo possesso e le evidenti limitazioni nella vita quotidiana, la richiesta iniziale per la pensione da invalidità totale è stata respinta dall’INPS.

Questo rifiuto ha costretto l’uomo ha intraprendere un’azione legale per far valere i suoi diritti. Il ricorso è stato accompagnato da una richiesta di accertamento tecnico preventivo. Questa fase prevede la nomina di un consulente tecnico di ufficio che, assieme a un medico legale dell’INPS, valuti le condizioni di salute del richiedente.
In questo caso, il consulente tecnico di ufficio ha riconosciuto l’incapacità assoluta e permanente dell’uomo a svolgere una qualsiasi attività lavorativa a causa delle sue tre malattie invalidanti e confermandone le gravità. In seguito, il giudice ha riconosciuto il diritto a ottenere la pensione di invalidità totale previsto per legge.
Il ricorso: uno strumento a vantaggio del cittadino
Il sistema previdenziale prevede che, in caso di rifiuto della richiesta di invalidità civile, il cittadino possa presentare un ricorso giurisdizionale entro sei mesi dalla notifica del verbale sanitario. Come abbiamo visto tale ricorso deve essere preceduto da un’istanza di accertamento tecnico preventivo con un consulente tecnico di ufficio.

Quest’ultimo, assieme a un medico legale dell’INPS, deve valutare le condizioni di salute del richiedente. Se i due riconoscono l’invalidità e se non vi sono contestazioni ulteriori, il giudice emette un decreto che ha valore definitivo. In caso contrario invece scatta la procedura di giudizio ordinario in cui le parti possono presentare ulteriori prove.
E’ importante sapere che durante il processo di ricorso, il cittadino ha diritto all’esonero dal pagamento del contributo unificato se il suo reddito non supera determinati limiti. Inoltre, se il ricorso è accolto, l’INPS deve corrispondere le prestazioni economiche dovute, compresi gli arretrati e gli interessi legali a partire dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della prima domanda.
Requisiti per la pensione di invalidità totale
La pensione di invalidità totale è destinata a quelle persone che si trovano in una condizione di assoluta e permanente incapacità a svolgere una qualsiasi attività lavorativa, corrisposta tramite prestazione economica erogata dall’INPS. Per accedervi è necessario possedere determinati requisiti che riguardano l’età, l’invalidità e il reddito del richiedente.

Hanno diritto ad accedere alla pensione di invalidità totale le persone di età compresa tra i 18 e i 67 anni. La percentuale di invalidità deve risultare al 100% e certificata da parte della Commissione Medica dell’INPS. Il reddito deve rientrare entro precisi limiti stabiliti annualmente. La pensione di invalidità totale è incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività lavorativa.
Se il richiedente ottiene la pensione di invalidità totale non è pertanto più possibile essere iscritti ad albi professionali o agli elenchi dei lavoratori autonomi. Essa però può essere compatibile con altre prestazioni erogate dall’INPS come l’indennità di accompagnamento. La pensione di invalidità totale viene erogata in 13 mensilità.
Per concludere
Il caso del cittadino italiano con tre patologie che, dopo il ricorso, ha ottenuto la pensione di invalidità totale mette in luce le difficoltà che ancora molte persone incontrano nell’iter del riconoscimento di un proprio diritto fondamentale nell’ambito del sistema previdenziale italiano. Nonostante la presenza di gravi patologie le richieste iniziali possono essere respinte.

Ciò implica la necessità per i richiedenti a intraprendere percorsi legali e burocratici complessi e costosi. In questo scenario, uno strumento essenziale per i cittadini è il sistema del ricorso che consente di far valere i propri diritti tramite una valutazione approfondita delle condizioni di salute e della documentazione medica presentata.
Per le persone affette da gravi patologie che non consentono di lavorare e quindi di avere un’entrata per il proprio sostentamento ottenere un supporto economico non significa solo migliorare le condizioni economiche ma anche di vedere riconosciuto una condizione di oggettiva difficoltà nella qualità della propria vita e nel contribuire al mercato del lavoro.